Navi e Indios

Conosci la leggenda delle Navi e degli Indios?

Si narra che le prime navi giunte dall’Europa nel continente sudamericano, non destassero alcuna reazione sugli indigeni presenti nelle coste. Essi infatti, non avendo esperienza e conoscenza delle navi, non le riuscivano a vedere. Osservavano solo una diversa increspatura nelle onde. Lo dissero agli sciamani, che si misero a loro volta a osservare quegli inconsueti movimenti ondosi. Partendo da quello, arrivarono alla consapevolezza di ciò che li creava, degli strani e giganteschi oggetti. Avvisarono quindi gli altri indigeni di quelle strane presenze. Solo allora, gli indigeni, come pervasi da una scossa, riuscirono a vedere le navi, lasciandosi travolgere dallo stupore e dalla meraviglia ( e sicuramente anche dalla paura).

Vera o falsa che sia (io la ritengo altamente probabile), questa storia mi pare calzante in un’ottica psicoterapica: il cliente racconta i suoi moti ondosi, che sono poi il suo conosciuto. Lo psicologo, partendo da quello, cerca di capire se c’è un’origine a quelle increspature, e che forma hanno; quindi restituisce al cliente la forma di questi oggetti.

Più che concentrarsi sulle onde quindi, focalizza l’attenzione sulla loro origine. Il cliente adesso può con meraviglia, dolore, stupore, rabbia, comprendere l’origine dei suoi mali. A questo punto capisce che le onde sono una semplice conseguenza, e si concentra sulle navi. A volte salendoci sopra e governandole, a volte lasciandole andare. Così, a poco a poco, riesce a determinare e a gestire in modo più efficace le sue increspature.

E tu, vuoi scoprire quali navi si celano dietro i tuoi moti ondosi?

Navi e Indios: la leggenda

Conosci la leggenda delle Navi e degli Indios?

Si narra che le prime navi giunte dall’Europa nel continente sudamericano, non destassero alcuna reazione sugli indigeni presenti nelle coste. Essi infatti, non avendo esperienza e conoscenza delle navi, non le riuscivano a vedere. Osservavano solo una diversa increspatura nelle onde. Lo dissero agli sciamani, che si misero a loro volta a osservare quegli inconsueti movimenti ondosi. Partendo da quello, arrivarono alla consapevolezza di ciò che li creava, degli strani e giganteschi oggetti. Avvisarono quindi gli altri indigeni di quelle strane presenze. Solo allora, gli indigeni, come pervasi da una scossa, riuscirono a vedere le navi, lasciandosi travolgere dallo stupore e dalla meraviglia ( e sicuramente anche dalla paura).

Vera o falsa che sia (io la ritengo altamente probabile), questa storia mi pare calzante in un’ottica psicoterapica: il cliente racconta i suoi moti ondosi, che sono poi il suo conosciuto. Lo psicologo, partendo da quello, cerca di capire se c’è un’origine a quelle increspature, e che forma hanno; quindi restituisce al cliente la forma di questi oggetti.

Più che concentrarsi sulle onde quindi, focalizza l’attenzione sulla loro origine. Il cliente adesso può con meraviglia, dolore, stupore, rabbia, comprendere l’origine dei suoi mali. A questo punto capisce che le onde sono una semplice conseguenza, e si concentra sulle navi. A volte salendoci sopra e governandole, a volte lasciandole andare. Così, a poco a poco, riesce a determinare e a gestire in modo più efficace le sue increspature.

E tu, vuoi scoprire quali navi si celano dietro i tuoi moti ondosi?